Buongiorno a tutti e a tutte, come state?
Ieri mattina mi sono svegliata con un pensiero entusiasmante: tra poco festeggeremo i 6 anni dal lancio di questa newsletter. Wow! È incredibile come il tempo sia volato e quanti cambiamenti abbiamo vissuto insieme: siamo passati da Mailchimp e Tinyletter a Substack, e da semplici racconti delle mie esperienze nelle startup a discussioni più ampie su investimenti ed ecosistemi.
Grazie ai vostri feedback, il mondo delle startup non appare più così enigmatico.
Sono davvero felice di aver stimolato la vostra curiosità con le mie esperienze e consigli!
Spesso ricevo richieste di consulenza da chi sta iniziando un percorso in una startup, e cerco sempre di rispondere attraverso questa newsletter.
Questa settimana, voglio dedicare un consiglio a chi sta per intraprendere una carriera nel marketing di una startup early-stage, provenendo da un altro settore. Mi è stato chiesto quali strumenti utilizzare e quali strategie adottare, con un focus particolare sulla creazione di contenuti. Inoltre, c'è un po' di confusione sugli obiettivi del ruolo di marketing. Come orientarsi in questo contesto?
La settimana scorsa, una domanda simile è arrivata da qualcuno che, provenendo da un settore diverso, stava valutando un cambio di carriera. Quali consigli dare in una situazione del genere?
Eccovi i miei 3 consigli fondamentali per chi sta iniziando nel marketing di una startup early-stage.
Consiglio n.1: Guida pratica per trovare la direzione giusta
C'è grande entusiasmo nel team per le vostre competenze, ma è evidente che ci sia un po' di confusione riguardo ai ruoli di marketing, growth e comunicazione. In una startup, spesso manca una struttura ben definita e team dedicati ad attività specifiche. È quindi cruciale chiarire fin da subito quali siano gli obiettivi personali e del team, così come quelli dei founder.
Marketing
Iniziamo con il marketing. Nelle startup, il marketing è responsabile del posizionamento del prodotto o servizio nel mercato, identificando il pubblico target e comunicando i valori distintivi dell'azienda. L'accento è posto sulla creazione di strategie mirate per raggiungere obiettivi specifici attraverso canali adatti al segmento di mercato. Se cerchi strumenti per il marketing, ci sono opzioni quasi infinite: Google Ads e Meta per gestire le campagne, HubSpot e Monday per la gestione dei lead B2B, e Mailchimp o Intercom per le email e il customer support.
Growth
Il growth si concentra sui dati e sulle metriche, integrandosi nel prodotto stesso piuttosto che limitarsi ai canali di marketing. L'obiettivo è scalare il business acquisendo e mantenendo clienti in modo efficace ed efficiente. Strategie come il referral, l'analisi dei dati per migliorare il funnel di vendita e la retention degli utenti sono fondamentali. Se cerchi strumenti per il growth, pensa a Mixpanel, Amplitude o Data Studio per l'analisi delle metriche e dei funnel, Figma per collaborare con i designer, e Unbounce e Typeform per i test.
Comunicazione
La comunicazione si occupa delle relazioni esterne e interne dell'azienda, concentrandosi sulla brand awareness e sull'immagine positiva presso clienti, media e investitori. Nelle startup early-stage, ciò spesso si traduce in eventi, community management di ambassador e beta tester, e PR.
In contesti di startup early-stage, questi ruoli spesso si sovrappongono a causa delle risorse limitate. È comune che chi si occupa di marketing gestisca anche il growth, mentre chi lavora nella comunicazione si trovi a svolgere compiti di marketing. Diventa quindi essenziale stabilire obiettivi chiari a breve e medio termine con i founder, basati su metriche realistiche e sostenibili.
Per esempio, se vi occupate di contenuti, potreste concentrarvi su eventi ed email per incrementare la brand awareness e l'acquisizione. Automatizzare le email può essere particolarmente efficace per convertire audience acquisite offline, spesso a costi inferiori rispetto alle strategie online meno efficienti.
Infine, è fondamentale far comprendere che in una startup con risorse limitate, la comunicazione può risultare poco efficace senza un solido supporto da parte di strategie di acquisizione ben definite o di un prodotto che già si vende autonomamente, garantendo buone metriche di growth.
Consiglio n.2: abbraccia l'imprevedibilità
In una startup early-stage, le carriere non seguono il percorso lineare tipico delle grandi aziende. Le startup operano in contesti caratterizzati da un'elevata velocità di cambiamento. Le priorità, le strategie e i team possono evolvere rapidamente in risposta alle esigenze del mercato e agli sviluppi interni. La velocità di crescita è cruciale e, spesso, il tuo ruolo evolve prima ancora che sia formalmente aggiornato per riflettere le nuove attività e obiettivi che hai contribuito a sbloccare. Di conseguenza, i percorsi di sviluppo professionale standard, come le promozioni interne e i ruoli definiti, sono spesso limitati.
In questi contesti, è fondamentale avere un manager che conosca bene le tue esperienze, i tuoi punti di forza e debolezza, e che ti spinga a lavorare su progetti che ti permettano di crescere. In una startup, i progetti possono diventare più importanti del "titolo del tuo ruolo", che spesso rimane in secondo piano perché non c'è tempo o focus per aggiornarlo. Attraverso i progetti, sviluppi nuove competenze in modo autonomo, acquisendo expertise in specifiche aree.
Navigare con successo in una startup early-stage richiede adattabilità, risolutezza e una mentalità pronta a evolversi con l'azienda stessa: non è per tutti. Le competenze di chi ha esperienza in una startup più avanzata sono diverse e spesso non combaciano con quelle necessarie in una fase iniziale.
Diversa la situazione se hai la fortuna di rimanere diverso tempo e assistere alla crescita significativa di una startup - che passa dalla fase seed fino alle fasi successive come series A, B e oltre - dove oltre alla crescita in termini di business si sblocca anche la crescita di dipendenti, e quindi la necessità di strutturare team e processi.
La situazione cambia se hai la fortuna di rimanere a lungo e assistere alla crescita significativa di una startup, che transita dalla fase seed fino alle fasi successive come un serie A, B e oltre. Questa crescita non solo riguarda il business, ma sblocca anche la crescita dei dipendenti, creando la necessità di strutturare team e processi (ne ho parlato in modo approfondito qui👇 )
Ricorda: le competenze acquisite valgono più di qualsiasi promozione lineare. A meno che tu non riesca a ottenere entrambe contemporaneamente, allora sì, hai avuto molta fortuna.
Parlo di fortuna perché ne serve davvero tanta per scegliere il progetto che cresce in contesti sani e vivi. Ho scritto qui di un paio di fallimenti, qui invece di settori ignorati.
[Ho anche trattato delle carriere lineari nel mio ultimo post su LinkedIn]
Consiglio n.3: fai le tue ricerche prima di entrare
Prima di accettare un'opportunità di lavoro in una startup early-stage, è fondamentale condurre una ricerca approfondita. Questo ti permetterà di valutare se le tue ambizioni professionali sono allineate con il settore, il modello di business della startup, e le sue prospettive di crescita, inclusa quella internazionale.
Lavorare in settori specifici (come quello fiscale nel mio caso o in tecnologie all’avanguardia come nel caso del novel food) o espandersi all’estero può sembrare allettante, ma è cruciale avere ben chiari i propri obiettivi professionali: il percorso di crescita della startup potrebbe non essere così chiaro come immagini!
Comprendere il settore in cui opera l'azienda, le tendenze di mercato attuali e future, e come il suo modello di business si adatta a questi contesti, ti aiuterà a determinare se la tua visione di crescita professionale può realizzarsi in quella specifica realtà. Inoltre, valutare la possibilità di espansione internazionale della startup è essenziale per capire se ci sono opportunità di sviluppo della carriera che supportano i tuoi obiettivi a medio/lungo termine.
Infine, ricorda che lavorare in una startup comporta dei rischi.
Anche se il team ha appena chiuso un round di finanziamento (assicurati di verificare su Crunchbase che sia un vero round), i fondi possono esaurirsi rapidamente, e già dopo sei mesi potresti affrontare problemi di liquidità o cambiamenti di scenario che portano a un pivot nel modello di business o negli obiettivi strategici.
💡 I bravi founder non si offendono se fai domande sulla cash runway (aka quanto tempo la startup può operare con il cash che ha in cassa ai ritmi attuali) oppure sul burn rate (aka quanti soldi brucia ogni mese la startup).
Penso che sia giusto fare queste domande perché i team sotto alle 100 persone dovrebbero sapere in modo trasparente quali sono gli obiettivi, le strategie per raggiungerli e le tempistiche.Founder troppo permalosi o con poca trasparenza a riguardo per me rappresentano un grande campanello d'allarme. Possono essere suscettibili su questi temi perché, in una startup, le cose non vanno mai come desiderano, il che crea una sorta di ansia da prestazione.
Anche se tutto va bene, ricordati inoltre che già dopo 6 mesi potrebbero esserci sofferenze di cassa o cambi di scenario che fanno cambiare obiettivi strategici o modello di business: il pivot.
Questo approccio preparatorio non solo migliora la tua comprensione dell'azienda, ma ti aiuta anche a prendere decisioni informate sul tuo futuro professionale in un contesto così dinamico.
Hai altre domande che ti assillano facendoti rimanere nel limbo se entrare o no a lavorare in una startup early-stage?
Aggiungile nei commenti! 👇
✍️ Tutte le startup che assumono in Italia questa settimana
📎 Unobravo assume Head of Insight & Chief of Staff in remoto
📎 Alfadocs cerca Product Marketing Specialist a Milano
📎 Soplaya assume Category Manager a Milano
📎 Immobiliare.it cerca Junior Marketing Analyst a Roma
📎 Trustpilot assume Marketing Manager, PR & Social a Milano
📎 Time Doctor cerca Growth Product Manager in remoto
📎 Spotify assume Growth Account Executive a Milano
Ci sentiamo la settimana prossima per l’ultima newsletter pre-vacanze estive.
Non perdetevela che chiudiamo in bellezza questa serie, raccontandovi tutto di cosa fa chi è Product Marketing Manager :)
Alessia