Ciao amici e amiche!
Come state?
La scorsa settimana ci siamo lasciati con delle domande che mi sono posta per capire se ero ancora soddisfatta nel mio ambiente di lavoro. Dopo aver attraversato un periodo di forte stress e dubbi sulla mia esperienza e fiducia in me stessa, mi sono concentrata sui miei valori fondamentali.
I vostri feedback sono stati preziosi: grazie!
Ho riflettuto molto su di me e sulle mie prospettive professionali in questi giorni e settimane e sono arrivata a costruire un framework che vorrei condividervi, se vi interessa continuate a leggere!
Quando è il momento di cambiare azienda?
Un framework per capirlo
Parlando con voi, il mio coach e molti colleghi, ho trovato chiarezza ad alcune domande se cui stavo riflettendo.
Mi sono resa conto che i miei dubbi nascevano da un ambiente che non mi rispecchiava più.
Da queste riflessioni ho creato un framework che ho chiamato "Le 4 sfere della felicità professionale", che rappresenta la mia vita lavorativa ideale quando tutte queste aree sono in equilibrio.
Ho aggiunto un elemento nuovo rispetto alla scorsa settimana: il prodotto.
Ecco le 4 sfere:
Prodotto: È fondamentale per me lavorare su un prodotto in cui credo, che risolve problemi reali e non è solo orientato al profitto. Come builder, il growth per me non è solo marketing, ma un'influenza sulla strategia del prodotto. Il marketing, da solo, non può sostenere un business mal progettato che non risponde a un bisogno reale.
Cultura e persone: Ho riflettuto sui miei valori personali rispetto a quelli aziendali, che evolvono con le persone e il contesto. I miei valori includono collaborazione, curiosità, rispetto, onestà, innovazione e crescita. Vi siete mai chiesti quali sono i vostri valori e se sono in linea con quelli del vostro team?
Questi primi due elementi sono essenziali per me. Non potrei lavorare in un'azienda dove i valori non sono allineati ai miei o dove non condivido la strategia del prodotto. Le sfere seguenti sono "nice to have":
a. Impatto e apprendimento: Sono soddisfatta quando posso imparare, migliorare le mie competenze e condividere nuove idee. Il mio lavoro è più appagante quando posso avere un impatto reale sulle persone, motivandole e supportandole nel loro sviluppo personale.
b. Fiducia e collaborazione: La produttività nasce dalla motivazione e dalla sicurezza psicologica. È fondamentale che i manager creino un ambiente di fiducia e collaborazione, specialmente nelle startup. Mi aspetto che i manager intorno a me promuovano questa cultura per me come io lo faccio per loro.
Nei prossimi numeri vi racconterò come le 4 sfere si sono evolute in Taxfix.
Nel frattempo, se avete idee o elementi che dovrei considerare, rispondete a questa email e fatemi sapere!
Se ti è piaciuto questa riflessione ti consiglio di leggere anche questa👇
Oltre i growth hacks per una vera crescita
Dal 2013/2014, quando ho iniziato a occuparmi di growth, ho sempre creduto che il concetto di growth non si limitasse solo alla ricerca del famoso growth hack, spesso visto come "il trucco per crescere".
Certo, trovare un modo per sbloccare la crescita a breve termine è cruciale, perché dimostra che il modello di business funziona e che il prodotto genera valore, accelerando su metriche fondamentali come il costo di acquisizione, le conversioni, le registrazioni, i referral e l'awareness.
Tuttavia, non dovrebbe essere l'unico approccio.
Durante i miei anni come consulente e advisor per startup early-stage, ho notato che molti founder si concentrano sulla crescita a breve termine, trascurando la costruzione di un framework orientato alla crescita sostenibile.
Un framework di test e sperimentazione permette non solo di cogliere i "low hanging fruits" con potenziali growth hacks, ma anche di sbloccare una crescita del prodotto sostenibile che impatta su metriche a lungo termine come retention, LTV e fatturato. Non è difficile capire perché: può sembrare più semplice convincere gli investitori mostrando una dashboard con tre growth hack che promettono un miglioramento di 3 volte sulle metriche (spesso vanity metrics) nel breve termine.
Perché pensare al medio termine quando basta mostrare una dashboard con 3 growth hack focalizzati su 6-12 mesi che dimostravano un miglioramento 3x sulle metriche, spesso vanity metrics, per convincere gli investitori e farsi dare milionate?
Fortunatamente, le cose stanno cambiando e ora ci sono altri consulenti di growth che condividono questa visione. Elena Verna , la mia nuova role model nel campo del growth, sostiene questo approccio.
I growth hack da soli non sono più sufficienti; sono rilevanti solo se si considera il loro impatto nell'anno in corso.
Ma come si può pianificare il futuro affidandosi solo a risultati immediati?
È essenziale adottare due strategie:
Growth strategy per risultati immediati: Ottimizzare i canali esistenti, saturare strategie che già funzionano e attivare funzionalità testate. Questo approccio permette di validare e scalare ipotesi con impatto immediato su aspettative e target dell'anno in corso.
Growth strategy per il futuro: Gli esperimenti di oggi devono fornire le basi per la strategia dell'anno successivo. Usare tutto l'anno solo per risultati immediati è uno spreco di risorse. Data l'estrema incertezza del mercato, è cruciale continuare a testare per prevedere le dinamiche future. Sebbene questi test non influenzino le aspettative attuali, aiutano a delineare i forecast per l'anno successivo e a identificare nuovi canali di crescita.
La comunicazione efficace tra i diversi reparti non è semplice. Grazie a Elena Verna, sto imparando a definire strategie e idee in grafici chiari e comprensibili per tutto il team. Interessante, vero?
Il second-hand digitale che cresce
Il boom del mercato di “rivendite” ossia del second hand è solo all’inizio.
Dal 2021 al 2025 ci si aspetta raggiungerà $77B di valore (che comprende donazioni e acquisti) per una crescita che sta raggiungendo 11x rispetto al mercato retail generico. Entro il 2030 sembra che il mercato second hand sarà grande due volte quello della fast fashion.
La parte (di business) interessante è che dalle prime ricerche sembra che i player attuali (Depop, Vinted..) facciano fatica a far quadrare i conti. Inoltre l’esperienza è ancora frammentata e faticosa per chi vende: fare le foto, chattare con potenziali acquirenti, occuparsi della vendita non sono operazioni banali. E non c’è ancora una soluzione software davvero valida. Per questo motivo le opportunità sono ancora molto grandi per chi volesse entrare in questo settore :)
Ruoli interessanti in startup interessanti
Serenis assume per una posizione di Head of Finance e una di Therapist Operation
Qonto cerca una figura di Product Manager
Komoot, app tedesca per le avventure outdoor, assume una persona per Senior Partnerships & Sales Manager (Italy & Spain) e una come Product Manager Growth
Facile.it il sito italiano per le comparazioni cerca una persona come Marketing Manager
A domenica prossima!
Mercoledì parto per Amsterdam, se avete qualcuno da presentarmi per una bella chiacchiera davanti a un caffé o un posto figo da consigliarmi sono tutta orecchie.
A presto, Alessia
L'appuntamento della domenica che. In posso perdere!
Grazie per aver condiviso la tua esperienza relativa al motivo per cui non ti riconosci più in Taxfix. In passato è successo anche a me, e il motivo principale era legato a people e culture. Mi sono sentita in colpa a dover lasciare una società che all'estero è tanto blasonata, per questo credo sia importante condividere storie simili.