Fare marketing costa
Investire budget su Facebook ha ancora senso? E startup di Generative AI che hanno fatto i numeri.
Finalmente è arrivato marzo e si respira già primavera.
Ovviamente è abbastanza preoccupante perché è tutto in anticipo, anche le gemme dei ciliegi in Giappone hanno deciso che forse era il caso di sbocciare prima.
Ecco perché quest’anno gioco d’anticipo anche io e ho già prenotato tutte le mie vacanze. Forse sono solo più cosciente di quello che mi rende felice.
A proposito, dal 22 al 24 marzo sono con SMAU a Parigi per moderare panel con investitori e presentare startup italiane a Station F, se ti va di dirmi chi dovrei incontrare sono tutta orecchie 👂
Ha ancora senso investire in paid marketing?
I costi pubblicitari (o adv come lo chiamo io) su Facebook e su Google stanno aumentando drammaticamente.
Ve ne siete accorti anche voi? Era un trend che vedevo anche l’anno scorso quando lavoravo in Taxfix. Cercavamo di risolvere il problema iterando molto velocemente: ogni due settimane aggiornavamo creatività e campagne per saziare un algoritmo che diventava sempre più imprevedibile. Già allora mi chiedevo se aveva senso continuare ad investirci. E la risposta per Taxfix era SI. Il nostro obiettivo era scalare il mercato per un servizio ancora poco conosciuto e con un bisogno poco sentito. Avevamo i budget e volevamo ottenere risultati il più velocemente possibile. La sfida sul controllo di costi e performance rimaneva aperta: a volte ci riuscivamo, altre volte no.
Ora mi sto ponendo la stessa domanda per alcune startup early-stage di cui sono advisor e la risposta è diversa. Perché? Partiamo dall’analisi, perché a quanto pare non sono più l’unica che la vede così. Secondo Hunch che è un tool per automatizzare creatività e media buying che lavora con una serie di aziende di diversi settori, da luglio 2021 è successo che:
i CPM* di Google e YouTube’s hanno registrato +108%
i costi di Facebook ads sono aumentati dell’89%, con un CPM medio di $11
i CPM di TikTok's CPM sono aumentati del 92%
Snapchat aumenta i CPM del 64%
(* Cost per million - misurano le impression, ossia quanto costa far vedere il proprio annuncio un migliaio di volte)
Perché? Sono cambiati i tempi da quando nel 2020, durante la pandemia, celebravo costi di acquisition come quelli del 2013. È aumentata l’offerta, sono aumentati i placement possibili su Meta e sono aumentati gli advertiser. Facebook aggiunge più di un milione di aziende advertiser ogni anno.
I brand nel retail sanno che se non investono nel digitale non avranno la fila fuori dalla porta e questo ha aumentato notevolmente la competizione online. Gli e-commerce sono in crescita costante così come il dropshipping e altri player simili nel D2C.
E ad aggravare tutta la faccenda c’è la questione della privacy e del fatto che iOS permetta ai propri utenti di non essere tracciati, rendendo iper complessa la segmentazione.
Non ho trovato dati più aggiornati ma non credo che il trend sia diverso rispetto al 2017. Facebook rimane il canale che tra tutti permette di spendere budget minimi.
Ma qual è il risultato che fa ottenere?
La conclusione è che Facebook è un canale ormai saturo e se non si hanno budget adeguati è meglio rimanere fuori dal gioco. Non si combatte come su Google per rispondere a dei bisogni, si cerca l’attenzione delle persone e con un budget troppo basso non si arriva, l’algoritmo penalizza portando all’autogoal con la ad fatigue.
Se ti interessa il tema seguimi la prossima settimana: estenderò l’analisi a Google. Varrà la pena continuare ad investire almeno lì? 🤔
L’analisi tech della settimana è ancora su Generative AI (perché all’estero è un vero trend)
Qualche settimana fa abbiamo parlato un sacco di Generative AI, vi ho raccontato 10 tool da provare. Ma il tema non finiva lì perché in Europa il tema sta esplodendo.
La mia ricerca è appena iniziata e si sta spostando verso l’analisi delle startup di Generative AI che hanno fatto i numeri o sono in una bella direzione.
Intanto partiamo con 5.
Karim Beguir e Zohra Slim, founder di Instadeep, nata nel 2010 in Tunisia e venduta a Biontech per $682M (ve la ricordate quella dei vaccini?). È una startup che sviluppa diverse applicazioni per supportare le aziende in diversi settori come biotech, manifattura, elettronica e logistica a ottimizzare i processi decisionali attraverso AI e machine learning. Un bel caso di una startup africana scalata a livello globale, se magari c’erano degli stereotipi.
Alexander Sardiña e Jason Su sono i founder di WhiteRabbit che assieme a Arterys stanno lavorando negli USA per sviluppare e lanciare un software che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini digitale del seno e identificare tumori, attraverso mammografie in 3D.
Joel Hellermark è il founder di Sana Labs, una piattaforma di intelligenza artificiale che supporta le persone nelle aziende nella gestione di informazioni e che quindi usa quei dati come una risorsa per progetti di e-learning nelle organizzazioni. Si tratta di un motore di ricerca che connette molti dei tool usati in azienda — Salesforce, email, Notion, GitHub, Slack, Trello, Asana per trovare le informazioni e connetterle tra di loro. Se anche voi non vi ricordate dove avete scritto le ultime note è un ottimo inizio.
Anca Stefan è la co-founder e CTO di Creative Fabrica, una piattaforma che utilizza la Generative AI per offrire design tool, elementi grafici e qualsiasi altra cosa che vada oltre l’immaginazione dei designer.
Luba Chudnovets e Irina Bednova le founder di Cordless, una startup che usa l’AI per analizzare il feedback dei clienti attraverso le telefonate con il customer support. Finalmente potremmo dire addio alle tonnellate di report poco letti fatti dai bravissimi ragazzi al customer support e avere la tecnologia che ci aiuta a capire cosa vogliono i nostri vecchi e nuovi utenti. Ha appena raccolto €2M+
La ricerca continua!
Il dato che non vogliamo perderci (per essere interessanti alle cene di lavoro)
“Alessia, la settimana scorsa ci hai parlato delle startup che possono aiutare a contrastare la crisi idrica, e le startup di vertical farming come l’italiana Planet Farm?”
Mi è arrivata questa domanda qui la settimana scorsa e allora come al solito, uso questo spazio per rispondere. Ci sono un po’ di dati e fatti contrastanti sul topic.
Se è vero che questo tipo di soluzioni permette di risparmiare fino al 90% di acqua ci sono altre criticità legate ai costi di produzione, luci, stoccaggio e supply chain e ovviamente al prezzo dei prodotti che arrivano da questo tipo di agricoltura, quasi il doppio rispetto alla coltivazione tradizionale.
A inizio gennaio questa era la proiezione di Statista per il settore fino al 2026.
Nuove startup stanno lanciando e chiudendo round come la francese Futura Gaïa (€11M). Quindi potrebbe sembrare che il trend sia positivo. Tuttavia, secondo Pitchbook, il trend di fundraise in q3 2022 è -17% rispetto all’anno scorso e -44% rispetto al q2 2022. Quindi c’è stato un generale tirar indietro soldi, dato dall’inflazione e dell’aumento delle bollette energetiche, elemento fondamentale per questo tipo di progetti.
La tedesca Infarm ha licenziato 500 dipendenti, più della metà del totale. Non mi stupisce, il 95% delle scale up tedesche l’ha fatto, nella ricerca di maggiore efficienza. Ma continuiamo l’analisi negli USA, per capire meglio. Kalera, global leader in Vertical Farming in Florida, è stata eliminata dal Nasdaq per il valore troppo basso delle sue azioni e aveva già annunciato che avrebbe sospeso l’apertura di 4 nuove location di produzione. Fifth Season che aveva una proiezione di crescita del 600% per il 2022 è stata chiusa. Storia simile a quello che succeedera ad AppHarvest e AeroFarms.
Staremo a vedere, è ancora presto per capire cosa succederà a questo settore ma grazie mille della considerazione!
👀 Consigli non richiesti
Vi ricordate cosa vi ho raccontato la settimana scorsa sull’ecosistema UK?
Small Giants startup italiana nel novel food trasferita nel Regno Unito dopo essere stata Crické in Italia nel 2019, torna in Italia e apre la sede di Milano. Lo raccontavo nel 2021 nel mio ultimo articolo su Wired. Gli snack sono molto buoni, a base di farina di insetti, ora potete provarli!
Se volete provare qualcosa di ugualmente strano a Roma, presso Impact Food, c’è il primo ristorante che propone tagliata e burger di Redefine Meat, carne stampata in 3D
Se avete una nuova idea su cui state lavorando fermatevi qui! Foodseed è il nuovo acceleratore per startup che sviluppano soluzioni per il mercato FoodTech e AgriTech che arriva a Verona. Assieme a Fondazione Cariverona, Unicredit e CDP Venture Capital, ci sono anche gli spagnoli Eatable Adventures, uno dei più attivi acceleratori a livello europeo nel settore (assieme a Five Seasons Ventures e FoodLabs) che con €15M, ogni anno, selezionerà 10 startup su cui scommettere.
✍️ Le startup che assumono in Italia
Doctolib unicorno francese che semplifica la relazione tra medici e pazienti, da qualche anno in Italia, cerca content specialist B2B a Milano
Scalapay cerca Global Senior Product Manager - Consumer Experience a Milano
Satispay assume Senior Business Developer - Ecommerce & Online Payments, PM e Creative Studio Lead a Milano in ibrido.
Serenis cerca Business Develop per partnership in remoto
Too Good to Go cerca Head of Key Accounts a Milano
Glovo cerca General Manager per l’Italia a Milano
Banca Aidexa, startup fintech che fornisce servizi finanziari alle PMI che ha recentemente raccolto €45M assume Delivery Manager nel team sviluppo prodotti.
Iubenda cerca Head of Product in remoto
Cortilia cerca Sales & Business Development B2B e CRM Marketing manager a Milano in ibrido.
Uber assume Operation Manager / Taxi a Milano
AutoXY, startup early-stage nel mercato online delle auto usate, cerca Front-end developer e Accountant a Lecce
Prima, scale up nell'insurtech, cerca Head of Finance a Milano
Freeda Media cerca Casting & Influencer Specialist a Milano in ibrido
Flexport, scale up americana in arrivo in Italia con l’obiettivo di digitalizzare la logistica internazionale che ha raccolto finora più di $2MLD assume Senior Account Executive a Milano in remoto
Rancilio Cube, il fondo che investe in startup italiane, europee ed americane cerca executive assistant / marketing manager a Milano
Startup Stealth cerca Consulente del Lavoro a Milano in ibrido
Buona domenica e se questo numero ti è piaciuto ricordati il like!
Vado a festeggiare il piano ferie approvato e prenotato, ci sono sempre tante cose belle per cui aprire una bottiglia di vino, no?
Se poi volessi condividere questo posto con i tuoi amici o colleghi, potrei addirittura aprirne due di bottiglie. È un bella responsabilità, non credi?
Ci risentiamo la prossima settimana, se non mi scoppia l’emicrania per i post dell’8 marzo.
Alessia