Ciao e buona Pasqua!
Questa sarà una newsletter corta e particolare. Questa settimana lascio andare le riflessioni e le analisi tech perché vorrei condividere un altro tipo di pensieri. Li sto facendo da un po’ di tempo, ed è una delle poche volte che mi prendo il lusso di analizzare, pensare e riflettere invece che pensare a quello che c’è da fare.
Da qualche mese sto facendo la mentor. È una bella responsabilità essere mentor di qualcuno perché non basta raccontare quello hai fatto tu. Raccontare la propria esperienza è la base ma non è detto che come l’hai fatto tu funzioni anche per qualcun altro. Il modo che ognuno di noi ha di fare le cose dipende da una marea di fattori e quello che ho imparato in questi mesi di mentoring è che oggi chi ti dice che alla sua età faceva le cose diversamente da te e “quindi dovresti farle anche tu” forse non ha capito quanto il mondo è cambiato negli ultimi 30 anni. La cosa che dico più spesso è che l’unica cosa che so è che il cambiamento non è destinato a fermarsi. Ecco perché pensare che basti seguire le regole di altri per raggiungere il successo, al di là di qualsiasi interpretazione di successo, oggi non basta per avere la sicurezza di quello che faremo e che saremo.
Forse è colpa della tecnologia che cambia velocemente, dei contesti che viviamo, sempre più discussi e analizzati, con la consapevolezza che ci porta spesso a fare il tifo per chi vincerà e chi perderà. Eppure ci sono delle persone che fanno fatica a pensare che ormai siamo nel 2030, e che sarà sempre più complicato vivere all’ultimo piano di un condominio a Milano, al di là di chi ha ragione o torto sul cambiamento climatico. E se non fosse colpa di nessuno e il cambiamento semplicemente fosse sempre stato lì ma nessuno se ne fosse accorto? Molto probabilmente nessuno punterebbe il dito contro Open AI e si cercherebbero soluzioni condivise per migliorare una tecnologia che porterà a un cambiamento epocale.

Tornando al mentoring, come dice il mio amico Matteo G. che anche lui è mentor da 3 anni, ci sono delle lezioni che si imparano anche da mentor. Lui l’ha scritto nel suo Medium, io l’ho letto e mi sono domandata cos’altro ci fosse da aggiungere.
Quando lavori con qualcuno che ha appena avuto un’idea, l’obiettivo non è trovare le migliori parole per raccontarla o discuterla. A Londra, dove chi ha un’idea per cui una startup va veloce come un missile, le parole diventano subito banali ma non lo diventano mai i dati, soprattutto quelli utili per capire se ci si può costruire un prodotto e un business scalabile. Ecco che quindi a Londra, dove si parla poco ma si fa tanto, ho imparato a testare tutto, costruendo modelli e sistemi di analisi per uno, tre o cinque Paesi in contemporanea. Non era importante quello che ognuno di noi pensava, il racconto dei nostri approcci valeva poco, ma quello che era importante erano i dati che si raccoglievano e che dimostravano esserci la direzione.
Ho così scoperto e sposato l’approccio del fare.
E tutto fuorché utile mi sembravano i meeting per condividere le opinioni o peggio le interpretazioni di quei dati: serviva tirare le fila per capire se erano in linea con le nostre idee iniziali? No.
Non c’era nessuno che si ricordava cosa aveva detto tizio o caio per ribadire il “visto? ti avevo detto 3 mesi fa che era così”. La strategia che seguono le startup che vogliono scalare velocemente si basa sull’esecuzione: sono i test e le analisi delle performance a far capire in che direzione andare. Chissenefrega se sono allineate o no con le idee individuali proposte all’inizio. Ogni settimana come team si fa il punto, andando a definire la strategia: qual è l’obiettivo a medio termine? Quali sono gli insight che ci spingono alle decisioni per raggiungerlo? Ci sono degli scenari che sono impossibili da definire in anticipo e che si schiariscono solo quando si iniziano a guardare da un altro punto di vista, così si fanno inversioni di rotta. Un po’ come quando si deve sciogliere una corda piena di nodi, all’inizio sembra impossibile, eppure, capo dopo capo, nodo dopo nodo, la linea si fa più comprensibile.
Ecco, allora credo che quello che imparo io facendo mentoring è la convinzione che non ci sono mai modi giusti o sbagliati, vinti vs vincitori, dati vs opinioni che più di altri aiutano a raggiungere i nostri obiettivi, e quindi quello che per noi è il successo. Tutto aiuta. Tutte le opinioni possono essere interessanti. Tutti i dati hanno da insegnarci o dirci qualcosa. Sta a noi con le nostre decisioni capire quali punti di vista considerare per i nostri obiettivi ma non perché alcuni servano oppure no. Perché il nostro cervello non ce la fa e il mondo là fuori è così complesso che non riusciamo a starci dietro. Siamo noi a darci i limiti che ci aiutano a vedere il mondo più semplice. Ricordiamocelo sempre, perché siamo sempre noi a decidere quanto tirare quelle corde ed evitare che ci siano nodi che poi non siamo in grado di sciogliere.
Ed è proprio per questo motivo che un mentor aiuta: se non ce l’avete iniziate a mandare dei messaggi alle persone che ammirate, sono sicura che non vi negheranno una call. Ne abbiamo bisogno tutti!
Il dato che fa riflettere
Oltre al mondo della sostenibilità c’è un altro tema che sto studiando in questi mesi: il tech in Africa. Cosa sta succedendo? Come si sta evolvendo?
Parlando delle startup di Generative AI qualche settimana fa vi raccontavo di Instadeep venduta a Biontech per cifre da capogiro. Ma perché ti interessa così tanto, vi domanderete. Beh, perché ci sono dei numeri da capogiro, in qualsiasi settore. Credo che quello più interessante sia sull’health tech. Ma è solo l’inizio della mia ricerca. Seguitemi per altre avventure :)
✍️ Tutte le startup che assumono in Italia questa settimana
📎 Trustpair scale up francese che opera nel campo della sicurezza sui pagamento cerca Italian Sales Development Representative Freelance
📎 TrueLayer scale up fintech UK based cerca Web Developer - Freelance a Milano
📎 1000Farmacie scale up italiana che ha chiuso un Series A da 15M l’anno scorso cerca Brand & Campaign Manager a Milano
📎 Electra startup francese nella mobilità elettrica che ha raccolto finora €400M cerca Sales Development Italy a Milano
📎 Viceversa startup italiana nel fintech cerca Junior Partnership Success a Milano in ibrido
📎 Bump startup francese nel mondo della mobilità elettrica che ha raccolto $180M assume General Manager Italy a Milano
📎 Bitpanda scale up fintech e crypto con HQ a Vienna assume Regional Marketing Manager Italy a Milano
📎 Via scale up nella mobility cerca Partnerships Principal a Milano in ibrido
📎 GoStudent, scale up edtech con HQ a Vienna cerca Country Manager Italy e Sales Specialist Italy a Milano
📎 Foodspring, scale up tedesca nel foodtech assume Key Account Manager a Milano
📎 Springa startup italiana nella produzione digitale assume Marketing Manager a Milano
📎 Trainline, scale up UK nella mobility, cerca Affiliates Manager a Milano in ibrido
📎 Able startup americana nel mondo del personal care e fitness cerca Performance Marketing Lead in remoto
Buon weekend lungo, ci sentiamo la settimana prossima!
Sto raccogliendo gli eventi più interessanti organizzati da startup per il Salone del Mobile, se ci state lavorando anche voi mandatemi le vostre segnalazioni!
Alessia