Gli stipendi nel tech
Quanto guadagni? Una piccola analisi degli stipendi nel tech (e non) in Italia e all'estero.
Ciao da Parigi e grazie a tutti i nuovi iscritti! 🇫🇷
Sono venuta qui invitata da SMAU con cui faccio ogni anno questo roadshow internazionale, che comprende Londra e quest’anno anche San Francisco con la mission di mettere in contatto startup, corporate e player in ecosistemi diversi.
Data la mia lunga esperienza a Londra nel mondo delle startup l’approccio internazionale è cresciuto con me: per anni ho lavorato a far crescere startup e prodotti tech in diversi mercati tramite digital marketing e strategie di growth.
La Francia è riuscita a fare in 5 anni quello che in UK è stato fatto in 4, ma che poi Brexit ha semi-distrutto.
Qui un piccolo riassunto di questo ecosistema pazzesco che gravita intorno a Station F, il più grande acceleratore di startup al mondo.
Il mio weekend parigino sta per iniziare e non vedo l’ora di immergermi nella capitale dove ho vissuto per un po’ di mesi 15 anni fa, scrivendo la tesi della magistrale che analizzava l’innovazione tra Italia e Francia ben prima che arrivassero digitale e startup. Nonostante le nostre vite cambino è pazzesco pensare che le passioni e le intuizioni prima o poi tornano, arricchite da nuovi trend.
Questa settimana parliamo in particolare di lavori e di stipendi.
Dato che in tanti mi chiedono quali sono le startup più interessanti, le ho inserite in fondo, con le loro ricerche di lavoro. Qualsiasi feedback è benvenuto, fatemi sapere se vi è utile o se qualcosa non si capisce, alcuni temi non sono proprio semplicissimi da trattare :)
L’analisi tech della settimana
Questa settimana la mia ex-collega Martina ha condiviso i grafici che avete visto in tanti nelle mie Instagram stories: perché laurearsi in Italia non produce un grande aumento di stipendio come invece succede all’estero? Dopo 1 anno e 5 anni dalla laurea non si arriva a €2k. I dati sono molto diversi per i neolaureati all’estero, dove in media si prende almeno il 40% in più.
Che sia questo uno dei motivi dei cervelli in fuga?
Partiamo analizzando l’estero. Non vorrei considerare UK perché Londra è una delle città più care d’Europa e quindi ci sta che gli stipendi siano alti. Inoltre non ci sono tutele lavorative: se vogliono lasciarti a casa lo fanno dall’oggi al domani con un’email che inizia con Hey, I’m sorry but. Quindi i più critici potrebbero dire che gli stipendi sono alti anche per quel motivo. Considererei allora la Francia, dove le tutele sono molto simili a quelle italiane e anche il costo della vita. Fra l’altro, in questo momento sono molto incazzati perché lo Stato vuole aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Delle persone che ho conosciuto che lavorano qui mi hanno raccontato che lo Stato Sociale è super avanzato e che non sono in pochi a decidere di sacrificarsi un paio d’anni come pizzaioli a Parigi per guadagnare €2500-2700 al mese per un paio d’anni per poi ricevere un sussidio di disoccupazione che arriva al 70% dell’ultimo stipendio netto. Non ho trovato grandi statistiche sul numero di persone che fanno richiesta di disoccupazione ma ho scoperto che c’è anche il reddito di cittadinanza, che viene richiesto da circa il 10% della popolazione. Inoltre per legge c’è un salario minimo pari a €8.37 netto all’ora, che significa €1500 lordi al mese per legge. Avete notato anche voi che l’importo del salario minimo francese è simile a quello che secondo il Sole 24 ore è lo stipendio medio dei laureati in Italia dopo 5 anni di lavoro?

Secondo il Forum Disuguaglianze e Diversità, il 30% dei lavoratori dipendenti italiani guadagna meno di 12mila euro lordi l’anno e il dato è particolarmente alto per operai ed apprendisti che lavorano in imprese di piccole dimensioni (fino a 15 dipendenti). E la domanda che mi viene da fare è: perché?
Provo a rispondere senza entrare troppo nei dettagli.
Forse succede perché in aziende di così piccole dimensioni non servono grandi skills e in media non viene prodotto grande valore aggiunto, che quindi non si trasforma in margine di valore per il business? E quindi non avendo grandi margini chi le dirige cerca di sopravvivere, tra le grandi spese che deve pagare in tasse e che non può investire per far crescere le proprie persone? Potrebbe essere una parziale spiegazione. Il tema è tuttavia molto ampio e merita analisi più avanzate.
Ora, torniamo a guardare all’estero: perché gli stipendi lì sono più alti? Io in media lavorando con aziende estere in tech prendo quasi il doppio di uno stipendio medio a Milano. A Milano gli stipendi non sono molto più alti rispetto al resto d’Italia (isole escluse), eppure il costo della vita a Milano per una famiglia è molto simile a quello di Parigi o Berlino. La spiegazione credo stia in parte nel salario minimo e in parte nelle skills e nelle specializzazioni richieste dal settore tech, che nelle capitali è il più grande catalizzatore di talenti e risorse. Secondo la piattaforma francese job tech Talent.io che ha analizzato 100.000 offerte di lavoro nel tech, gli stipendi medi a Parigi per carriere specifiche sono in continuo aumento anche per chi ha zero esperienza ma sta sviluppando skills importanti per il settore, per esempio lavorando con i dati, i prodotti digitali e nello sviluppo software.
Il ruolo migliore come stipendio per chi sta entrando nel mondo del lavoro a Parigi è quello nell’analista dati. E del product manager.
A Berlino la situazione è molto simile. Lo stipendio medio è più alto per chi sviluppa software, circa €60.000 di RAL. Anche qui la domanda che mi faccio è: perché è più alto? Non credo che il costo della vita sia molto più alto di Parigi. Credo invece sia semplicemente dovuto al fatto che l’ecosistema tech a Berlino è più avanzato e ci sono più scale up che cercano e assumono un numero maggiore di talenti, disposte quindi a pagarli di più, secondo una pura legge di domanda/offerta di mercato (maggiore la domanda di talenti, a parità di offerta, maggiore il prezzo).
Ora arriviamo alla conclusione: cosa dovremmo fare in Italia? Riskillare tutta la popolazione italiana, soprattutto quella che lavora in microimprese, per spingerla a sviluppare software o analizzare dati? No. O almeno non ancora.
Il nostro sistema tech è ancora molto piccolo e poco avanzato. Tuttavia bisognerebbe iniziare a pensare che al di là del salario minimo che ci serve in ogni caso (perché fatalità gli stipendi più bassi sono in chi lavora in alberghi e ristoranti) l’evoluzione che stiamo vivendo è già arrivata negli altri Paesi, che sono cresciuti grazie al tech. E quindi abbiamo due possibilità: sviluppare specializzazioni, lauree, competenze necessarie a quel settore e oggi insegnate in pochissime università pubbliche, perché sono quelle che ci serviranno a breve. Oppure spingere i neolaureati ad andare negli ecosistemi tech più avanzati per imparare le skills on the job che ci servono, per poi aiutarli a tornare o a portare in patria chi le ha già e vorrebbe venire a vivere nel bel Paese. Supportando la creazione di un ecosistema in grado di accoglierli e farli lavorare per portarci a casa quelle skills che tra qualche anno verranno pagate oro. Avete mai sentito parlare di visti per i nomadi digitali?
Il bello di lavorare nel tech è che è sempre più per creare un impatto e sempre meno per dire di sì a chi sta sopra di te. Come dice la mitica Giovanna Botteri qui.
spoiler: settimana prossima vi racconterò che non è tutto oro nemmeno il tech, ci sono sfide anche lì. Niente è tutto solo positivo. Ma sta a noi scegliere dove vogliamo andare. E ci sarà qualche storia di chi lavora all’estero.
Il dato che fa riflettere
Da 1 a 10 quanto davamo per spacciata Uber durante la pandemia?
Presentando i numeri del 2022, ha dichiarato Q4 22 come il trimestre migliore di sempre con $4.1B di fatturato dalle auto in sharing (+82% YoY), $2.9B da Uber Eats and Postmates, la startup di food delivery acquisita nel 2020 (+21% YoY), e $1.5B da Uber Freight (+43% YoY), il servizio dedicato alle spedizioni tramite camion.
Questo mese le azioni di Lyft, competitor n.1 di Uber hanno invece fatto registrare il peggiore rendimento da quando l’azienda è andata in quotazione pubblica nel 2019 con un calo di quasi il 40%. Deciderà di farsi comprare da qualcuno o di sabotare Uber in qualche modo per ripigliarsi?
È il momento di dire addio a 👉
👮♂️ Pornhub così come lo conosciamo? Naaaa. Anche se è stato acquisito da un fondo canadese, il cui nome sembra un ossimoro rispetto all’attività del conosciutissimo portale (Ethical Capital Partners) non credo cambierà nulla. Speriamo almeno che questi nuovi proprietari siano un pelino più responsabili dei precedenti.
✍️ Tutte le startup che assumono in Italia questa settimana
📎 Wordlift, startup che crea testi SEO friendly tramite AI, che ha chiuso seed da €800k cerca Chief Operating Officer a Roma
📎 Talent Garden assume Front End Developer
📎 Unobravo cerca Business Ops and Strategy Associate in remoto
📎 Facile.it assume Web Marketing Manager a Milano in ibrido
📎 Vitameals cerca Growth Marketing Specialist a Milano in ibrido
📎 Stardust cerca Senior Digital Project Manager a Milano in ibrido
📎 Satispay assume Marketing Specialist - Fluent French Speaker a Milano in ibrido
📎 Bending Spoons cerca Talent Strategy associate e Product Manager in remoto
📎 MOVYON startup parte del gruppo Autostrada per l’Italia cerca Marketing Manager Products & Innovation a Milano in ibrido
📎 Idealista scale up in prop tech cerca Digital Marketing Strategist a Milano i ibrido
📎 Unobravo assume una figura di Product Manager e una di Business Ops Strategy Associate in remoto
📎 Polihub acceleratore dell'Università di Milano cerca Sustainable Technology Analyst
📎 Gamindo, startup italiana nel gaming che ha raccolto €500k cerca Project Coordinator Junior in full remote
📎 BeyondTheBox startup italiana in HR tech con pre-seed di €650k cerca Full Stack Developer a Milano in ibrido
📎 Komoot startup tedesca nell’outdoor cerca Managing Editor - Sponsored Collections (FR & IT) in full remote in EU
📎 FREENOW assume Junior PR & Communications Manager full remote in EU
📎 Paired, startup UK che che ha raccolto un seed di $3.6M nel 2021 cerca Influencer Marketing Manager full remote in EU
📎 Oradian startup spagnola fintech che ha raccolto $1.7M cerca Head of Marketing full remote
🎧 Vi consiglio questa bella intervista di Marcello Ascani a Paolo De Nadai, fondatore di Scuola Zoo, WeRoad e di quello che è il maggiore coworking per startup a Milano, il C30.
⏭ FOUNDERS ALERT ⏰ Uno dei VC più fighi al mondo, Sequoia ha lanciato questo programma per aiutare i founder a costruire i loro progetti, esclusivamente rivolto a startup seed e pre-seed. Potete applicare fino al 02/04
⏭ WOMEN FOUNDERS ALERT 🚨 Playfair Capital, early stage VC basato a Londra ha lanciato un programma per supportare le women founders europee assieme ad altri 170 VC. Potete applicare fino al 20/04
🫑 AGRITECH/FOODTECH: Se lavorate nell’agritech questa è una bella opportunità per validare la vostra soluzione, potete scegliere 5 diverse location in Europa!
A domenica prossima, che devo assolutamente testare e raccontarvi di ChatGPT, chissà se il mondo avrà già iniziato a cambiare.
Alessia