Startup Stories #35
Sta davvero esplodendo la bolla delle startup? Uber torna in Italia, Spotify si lancia su qualcosa di nuovo e il nuovo aggiornamento di Google.
Sono tornata a Londra dopo 2 anni e mezzo.
Ho provato una sensazione strana.
Sembrava di non essere mai partita perché è una città che non perde mai l’entusiasmo, l’energia e la ricerca della novità.
Il giorno prima che arrivassi hanno infatti inaugurato la Elizabeth Line, e wow: è incredibile, East to Central in 10 minuti. E’ inoltre incredibile parlare con una serie di persone che non conosci e che dopo pochi minuti capiscono la forza del network, del supportarsi, del metterti in contatto con qualcun altro.
C’è una parola in inglese che spiega tutto ciò: vibe. Potrebbe essere tradotta in atmosfera ma sarebbe riduttivo perché coinvolge le persone, le situazioni, le energie. Che bello ritrovarla e quanto mi era mancata.
L’ho trovata in pochissime altre città.
Nello stesso momento in cui capivo cosa mi era mancato ho anche capito che Londra non è più la città per me. Ho passato 5 giorni nei posti dove avevo vissuto 7 anni.
Li ho visti cambiati, manipolati, le memorie lì sono indelebili ma si rifanno a situazioni che non esisteranno mai più.
Londra sarà sempre un pezzettino di vita (la seconda). Forte, importante, pazzesca. Ma rimarrà un ricordo di un’esperienza fantastica, continuo a voltare pagina del nuovo libro che ho iniziato.
Cos’è successo nel mondo digital marketing, tech e startup in questo mese?
1. Sta esplodendo la bolla delle startup? O stiamo semplicemente tornando a un sano pragmatismo che finora mancava?
Nell’ultima settimana ho letto due tipi di messaggi.
Una prima categoria era nello slack aziendale: micro richieste di informazioni da chi, da una parte si preoccupava dai licenziamenti di una serie di startup Berlin based e dall’altra da parte di chi si convinceva che le scelte responsabili fatte negli ultimi due anni fossero la cosa migliore che avremmo mai potuto fare.
La seconda categoria di messaggi l’ho letta su LinkedIn da parte di italiani che senza condividere analisi critiche si battevano le spalle convenendo sul fatto che finalmente le grandi startup europee fossero finalmente in crisi perché basate su modelli di business poco validi. Perché loro invece, sì, guardano al profitto. Peccato che l’Italia sia il fanalino di coda dell’Europa, sotto al Belgio e di poco sopra la Norvegia per investimenti. Ciò significa che non è che siamo proprio bravi ad attirare e usare capitale, per cui dovremmo stare zitti e stare buoni, se le cose non vanno bene.
Perché sapete, è vero, è importante essere profittevoli ma si cresce troppo poco se si guarda solo all’aumento del fatturato e del profitto. Le valutazioni delle startup si basano sulle proiezioni di creazione di nuovi mercati. E quando si cresce troppo poco significa che non si è abbastanza bravi a creare un mercato o lo si sta facendo in un mercato o in un settore che non è predisposto. Per cui non si diventa una startup, si rimane un’agenzia o una PMI e non c’è nulla di male in tutto ciò. Ma sono due cose diverse.
Credo inoltre che dire che sta scoppiando la bolla sia un modo troppo semplicistico per analizzare la situazione. Quello che sta succedendo a livello internazionale è che ci sono stati troppi soldi, buttati ad cazzum, perché durante/subito dopo la pandemia si cercavano nuovi modelli di business che sembravano finalmente arrivati ma invece no. Perché le persone dopo l’uragano sono tornate a fare più o meno quello che facevano prima (vi ricordate quando abbiamo parlato di Peloton? Beh, è messa sempre peggio). Quindi tutti quei modelli di business che sembravano big bet in realtà si stanno sgonfiando moltissimo.
Come dite? Hanno sbagliato gli investitori a dare una marea di soldi a startup che hanno assunto migliaia di persone in 2 anni basando la loro crescita su un modello di business che bruciava $60M al mese? Certo, può essere. Ma non è che i venture round fossero diversi quasi una decina d’anni fa quando crescite simili sono state registrate nei fundrasing pazzeschi di Airbnb e Uber. Molto probabilmente è stata solo tanta fortuna se queste due sono ancora qui.
Servono le unreasonable people, come dice Piacentini in questa bella intervista.
E non è facile trovarle nel 2022 con tutta la competizione che c’è nel mercato.
Nel frattempo continuo a lavorare in un’azienda che riesce a focalizzarsi su sustainable growth e sulle persone che per me è il valore più importante.
2. A proposito di Uber: torna in Italia. E stavolta ci mette tutta l’infrastruttura, non solo il posizionamento disruptive.
In 10 anni che lavoro con le startup ho imparato una cosa molto importante. Che le notizie più interessanti sono in genere quelle meno sexy, sopratttutto se si tratta di Italia. E che le startup più fighe si muovono sviluppando modelli di business su più verticali contemporaneamente perché se vuoi crescere lo devi fare velocemente, e poco importa del positioning di brand, anche perché lo storytelling spesso regge il colpo (infatti è quello che stiamo facendo anche in Taxfix).
Ecco perché mi sembra super valida la notizia per cui, in un momento di apparente crisi generale, Uber torna in Italia con una strategia B2B che la porta a integrarsi con IT Taxi, il più grande operatore di taxi che conta circa 12000 tassisti. Finalmente riusciranno a bypassare l’ostruzione dei tassisti che si opponevano all’aumento della concorrenza che inizialmente era parte della strategia B2C di Uber poiché permetteva a tutti di diventare tassisti. E possiamo tornare a usare anche in Italia un’innovazione utile per prenotare un taxi senza dover andare alla stazione dei Taxi, opzione che mi sembra conveniente se fossimo nel 1992 ma guarda un po’, siamo nel 2022 e c’è internet e ci sono le app.
Ora mi domando se era davvero necessario fare tutto quel gran casino nel 2015-2016 o semplicemente non sarebbe bastato avviare una strategia B2B allora.
3. Torno a dire che primadel metaverso considererei Roblox. E ci scommetterei. Come sta facendo Spotify.
Dov’è che ne avevamo parlato? Ah si qui, in startup stories, più di un anno fa.
Con il mio solito tono irriverente (grazie Francesca, lo prendo come un complimento) che mia nonna direbbe che poco si addice a una signorina ma forse, per fortuna andiamo verso la parità (e anche mia nonna alla fine ne sarebbe contenta) vi avevo raccontato in soldoni che Clubhouse era ‘na c****a e la vera rivoluzione era Roblox.
Infatti, se Clubhouse sta soffrendo nello stesso modo di quelle di cui abbiamo parlato sopra, Roblox sta al contrario continuando la sua crescita con l’entrata di partnership con nuovi grandi brand come Spotify.
In Spotify Island i fans potranno incontrare i loro artisti preferiti attraverso tornei, eventi e contenuti esclusivi. Gli utenti potranno creare musica da soli utilizzando Soundtrap, muovendosi in autonomia su palchi virtuali accolti da stelle filanti e bolle di sapone.
A me sembra una figata!
Sono sicura che i vostri figli mi capiranno.
4. Se il vostro sito è pieno di contenuti generati da AI potreste essere stati penalizzati dall’ultimo aggiornamento di Google
Non credo siano molte le aziende o le agenzie italiane che si sono affidate all’intelligenza artificale per creare contenuti per il sito, perché non credo che la lingua italiana sia supportata. Tuttavia sembra che il nuovo aggiornamento di Google stia massicciamente penalizzando questi contenuti. Per cui se avete un sito i cui contenuti sono creati in questo modo, andando contro le linee guida di Google, verrete penalizzati.
Se invece i vostri contenuti sono creati a manina come si faceva una volta, dovreste vedere i frutti del vostro lavoro da formichina. Come dice la Ventu, se le cose vengono fatte bene, non c’è niente di cui preoccuparsi. Diffidate da chi vi dice il contrario. E vi consiglio di lavorare sul content, a noi sta portando davvero un sacco di risultati, ecco perché abbiamo investito in questi video.


È il momento di dire addio a 👉 Clubhouse. Sto cancellando l’account proprio ora. Mi dispiace solo perché era facile incontrare persone e scambiare due parole. E’ anche vero che spesso per ascoltare 2 minuti di discorsi utili bisognava stare collegati ore. Quando ho tutto questo tempo, preferisco i podcast.
Consigli non richiesti del mese
Sto leggendo un libro super interessante sulla strategia, che è il continuo di Good Strategy, Bad Strategy che immagino molti di voi avranno già letto. Si intitola The Crux, è scritto dallo stesso autore e aiuta a focalizzare fortissimo sul problema che si vuole risolvere, partendo dalla similuitudine dell’arrampicata sportiva, ecco perché mi ha rapita. Credo sia una delle skills più importanti da sviluppare in un mondo che cambia velocemente come quello che viviamo oggi, ve lo consiglio.
Sempre sullo stesso tema ho letto anche questo articolo di HBR, che è ovviamente più generico ma è un buon punto di partenza.
Mi sono iscritta a un corso di fotografia, perché da molto tempo sono appassionata ma dopo essere passata all’iPhone non avevo più usato la mia reflex. Credo mi aiuterà moltissimo a focalizzarmi sui dettagli, cosa che spesso mi perdo perché di mio preferisco la big vision. Vi consiglio di guardare sempre fuori la vostra zona di comfort, sviluppando hobby che possono aiutarvi a vedere il mondo sotto nuovi angoli. Fra l’altro devo tornare ad arrampicare, chi mi invita in qualche falesia tour a luglio?
Cool startup jobs : Serenis cerca un Senior Product Manager o VP Product per creare, guidare roadmap e team di prodotto.
Sicuramente è una bellissima opportunità, scrivete a Daniele!
Ci sentiamo a luglio, stavolta cercherò di arrivare in tempo!
Non sarete già in vacanza, vero?