Startup Stories #34
Startup italiane di successo, il futuro è davvero solo il metaverso e la novità dei consigli non richiesti del mese per un nuovo layout approvato (da voi) lo scorso mese.
Taxfix è un unicorno, la stagione fiscale sta iniziando, abbiamo già chiuso il 75% delle dichiarazioni dei redditi dei nostri clienti che sono tornati dall’anno scorso, tra poco andremo live con dei video dove i nostri esperti fiscali racconteranno le tasse come mai si è sentito prima, sono a Berlino a festeggiare il nostro Series D e a conoscere Avid Larizadeh che siederà nel nostro board e a capire come posso diventare come lei. Spero mi capirete se questa NSL arriva un pelino in ritardo e in versione ridotta.
Ah e ho anche. Prenotato le vacanze. Salutato la mia famiglia per Pasqua. Letto due libri e comprato un altro paio di piante per casa a Milano che mi rilassano molto.
Sono solo 4 settimane che sembrano 3 mesi, ma in un’azienda che ha assunto 100 nuove persone da gennaio a marzo..come diceva mia nonna “hai voluto la bicicletta, ora pedala“. Velocissima, aggiungo io.
Cos’è successo nel mondo digital marketing, tech e startup in questo mese?
1. Perché Helbiz non è una startup italiana di successo
Mercoledì sono uscita a fare aperitivo a Milano con alcune amiche che lavorano nelle startup e tra i nomi dell’ecosistema italiana è uscito quello di Helbiz. Quando ho sentito il nome a momenti mi viene un po’ più di acidità di stomaco del solito. Perché non solo Helbiz non è una startup italiana. Ma ha molti altri problemi. Sarò molto diretta con questo feedback perché credo sia il giochino di un italo-americano che si chiama Salvatore Palella e che aveva bisogno di dimostrare alle persone intorno a lui quanto fosse bravo a costruire scatole che rincorrono trend.
Nata ormai 5 anni fa con i monopattini in condivisione, che Palella ha visto in USA e che poi ha velocemente portato in Europa, si è mossa poi verso le dark kitchen con Helbiz Kitchen, e poi verso i diritti TV con Helbiz Media. Sarebbe bello vedere qualche numero, se Netflix perde abbonati e Dazn continua ad avere problemi tech non oso pensare cosa possa succedere alla sconosciuta Helbiz. Inoltre. Se la prima diversificazione poteva avere forse un senso dato che le dark kitchen spesso stringono partnership con chi opera nel settore della mobilità elettrica, la seconda mi lascia molto perplessa: con che rete vorrebbe competere dato che ci sono competitor come SKY? Forse mi sono persa qualche altro comunicato stampa che annunciava il grande ingresso su un altro grande settore di diversificazione.
Non dimentichiamo poi il grande annuncio di quotazione al Nasdaq. Peccato che arrivi tramite una SPAC (semplificando un M&A) e che se conosci il mondo delle startup sai non si tratta davvero di una notizia. La quotazione arriva grazie all’accordo con Green Vision, una società target con cui fondersi e permettere di essere quotata in modo molto più rapido e snello. Capiamoci: non è una IPO! E YoY arriva la sorpresa: perdite quasi triplicate con una diminuzione del valore delle azioni del 74% rispetto al giorno dopo della quotazione.
Vi prego: se parliamo di ecostistema startup italiano parliamo di esempi seri. Non ne ho molti in mente ma sicuramente me ne potete raccontare qualcuno, di piccolo, che sta facendo bene. Sono sicura esistono. E no, non mi riferisco ai crowdfunding.
Nel frattempo, aspetto con molto entusiasmo il prossimo comunicato stampa di Helbiz.
2. Non ci crederete ma Snapchat sta crescendo molto
Credo di averlo già scritto un paio d’anni fa perché in Italia non la consideriamo e non ci crediamo, ma Snapchat non è morta. Anche se Facebook le ha copiato tutto (tra tutte le stories) e le ha fatto passare degli anni poco positivi, oggi torna a essere forte: 332M di utenti, +18% dall’anno scorso in sorpasso rispetto a Twitter per 115M nonostante tutta la gran buzzword che fa Elon Musk nei media italiani.
Oggi l’app è la più utilizzata dagli adolescenti 13-24 in UK, USA e in Olanda.
In cosa ha migliorato rispetto al 2018? L’app Android di Snapchat è un’altra storia rispetto al 2018 ed è il motivo principale per cui aveva perso la battaglia rispetto a FB. Oggi sono i device Android alla base della crescita di Snapchat e la crescita principale arriva da mercati spesso secondari come l’Arabia Saudita e l’India. Sviluppando funzionalità che sono opposte rispetto a quelle che hanno reso celebre FB: messaggi di gruppo chiusi, storie private e una user experience che fa leva sulla realtà aumentata, rilevante per 250M di utenti. Non sarà della stessa qualità di quella di Apple ma sicuramente è estremamente popolare.
La sfida anche per Snapchat è sempre la stessa: attrarre budget di aziende che vogliono pubblicizzare contenuti coinvolgendo persone nella realtà aumentata. Chissenefrega del metaverso. Se è vero che i budget pubblicitari investiti su Facebook dopo l’antitracking technology sviluppata da iOS sono diminuiti potrebbe davvero aprirsi un’alternativa, staremo a vedere qual è il trend dei prossimi mesi dopo lo slow down di Facebook e lo scetticismo degli investitori sul metaverso. Stiamo vivendo tempi davvero interessanti!
3. Non ve l’ho mai detto ma 2 anni fa ho lavorato a una campagna di go-to-market per un ecommerce di CBD. Ecco, su quel business scommetterei.
Il 25% delle persone negli USA secondo la WHO organisation ha sofferto negli ultimi anni di depressione, ansia e insonnia. Ci sono alcune soluzioni per aiutarle. La prima è la psicoterapia e infatti anche in Italia stanno nascendo una serie di startup che offrono questo tipo di servizio. Non mi stupisce che proviamo a digitalizzare un servizio tradizionale secondo il classico modello di business marketplace (lo stesso di airbnb per capirci) urlando con felicità all’innovazione geniale. La seconda soluzione è aumentare la disponibilità di medicine come ansiolitici o alcohol, anche in questo caso si spiega l’aumento della domanda che non solo è legata al fatto che le persone comprano di meno dal classico retailer ma semplicemente bevono di più per gestire queste problematiche. Altra soluzione che non credo in Italia sia fattibile dato che il nostro è uno degli Stati più paternalistici del mondo è usare il CBD che sono derivati della cannabis a basso dosaggio che hanno il solo effetto di rilassare non di alterare le percezioni. Immagino alcuni di voi si chiederanno se funziona? Quelli che la comprano mi dicono di sì e credetemi, fuori dall’Italia non è un tabù parlare di questi argomenti.
È il momento di dire addio a 👉 i meeting da 60 minuti. Passando molto tempo delle mie giornate in meeting mi chiedo spesso se quel meeting sia davvero necessario. E spesso la mia risposta è sì, è necessario. Comunicare in asincrono è complicato, le persone agiscono con percezioni diverse sulla velocità e le discussioni live sono spesso l’unico modo possibile per scambiarsi idee. Così quello che cerco di fare è cercare di capire in anticipo quale sia la lunghezza giusta di quel meeting per migliorare il mio tempo e la mia produttività perché se nella vita offline i meeting di 60 minuti sono quelli standard, nella vita online un meeting di 60 minuti è infinito. Ed ecco che grazie a un po’ di ricerca ho capito e testato che la mezz’ora è un buon tempo, se si arriva preparati, con una chiara agenda, e permette di decidere senza perdersi in troppe chiacchiere.
Consigli non richiesti del mese
Se ti interessa capire che ricerca ho fatto per arrivare alla conclusione qui sopra consiglio questo libro di Donna McGeorge: The 25 Minute Meeting: Half the Time, Double the Impact
Non è vero che essere assunti dalle grandi big tech come Meta- Facebook significa entrare in una botte di ferro. Stanno lasciando a casa un po’ di gente per l’inizio storicamente come il più negativo di questo 2022 e le storie non sono proprio belle. Chissà per quanto continueranno a rappresentare l’ambizione preferenziale di chi lavora in tech.
YouTube sta lanciando l’adv negli “Shorts”, se fossi in te testerei un po’ di budget e ci scommetterei quanto stai scommettendo su TikTok
Non fare i brainstorming su Zoom perché non aiuta la tua creatività.
Se il tuo network è povero di donne e pensi che il problema sia perché non ci sono donne particolarmente visibili e importanti come personal brand online forse non è tutta colpa delle donne: il rischio di venire molestate è altissimo. Lo dice Wired.
Cool startup jobs 👉 Visto che me l’avete chiesto in tanti, sì Taxfix sta assumendo, se volete sapere chi stiamo cercando cliccate qui ma le posizioni sono principalmente a Berlino. Social Women Talk cerca invece speaker principalmente donne per il 17 settembre a Roma: potete candidarvi qui
A prestissimo, inizio già a prendere appunti per il prossimo numero!
E se avete letto questa newsletter perché qualcuno ve l’ha inoltrata, ricordatevi che potete iscrivervi qui: alessiacamera.substack.com
Seguimi su Instagram per qualche stories di Berlino, è sempre una splendida città.
Tra 2 settimane vado a Londra, non vedo l’ora di raccontarti come sarà dopo quasi 3 anni!