Sono sempre di più le persone che decidono di seguire questa newsletter, quindi grazie!
Eccoci arrivati in un nuovo anno, dove, come al solito, ci siamo fatti le solite domande esistenziali, abbiamo riflettuto sugli obiettivi a breve e medio termine e ci siamo posti i soliti dubbi confrontandoci con le scintillanti biografie di LinkedIn.
👀 Quanti di voi hanno pensato alla solita frase da neo-impostori: “Sarò io quello/a sbagliato/a che non riesce a fare le cose così fighe? Chissà. Sicuramente da quest’anno cambierò il registro perché vorrei arrivare a essere x, y o z.”
🙋♀️ A me, sinceramente, è successo decine di volte.
È successo perché non ho mai cercato di sbloccare solo una carriera lineare, ho sempre aggiunto una mentalità imprenditoriale legata al lancio della mia prima startup. Questo mi ha portato spesso a giustificarmi con chi non aveva mai affrontato l’imprenditoria e aveva concentrato quei primi dieci anni di carriera sulla scalata interna a suon di performance review.
Una cosa è una corsa ad alta velocità nel mondo dell’imprenditoria; un’altra, completamente diversa ma altrettanto piena di sfide, è una scalata interna.
Poi ho capito che non aveva senso mi giustificassi perché erano due percorsi e modi di pensare molto diversi. Finché, quando sono tornata nelle scale up, ho iniziato a pensare alle similitudini che ci sono tra queste esperienze.
Se anche tu come chi mi ha scritto negli ultimi due mesi stai cercando consigli su come procedere nella tua carriera continua a leggere :)
1. Le idee iniziali sono (quasi sempre) sbagliate
Quando lanci una startup, Inizi con una visione chiara, pensando che il tuo prodotto cambierà il mondo! Poi, il contatto con la realtà cambia tutto.
I clienti non sono interessati al tuo “game changer”, il mercato ha dinamiche che non avevi considerato, il tuo business model fa acqua e ti ritrovi a pivotare.
Lo stesso accade nel primo lavoro.
Ma spesso anche nel secondo e nel terzo.
Magari pensi: «Farò Y e sarò riconosciuto per Z».
Ma spesso la realtà è molto diversa: le responsabilità quotidiane non corrispondono alle aspettative, e scopri che le tue idee iniziali su cosa sarebbe stato importante per la tua crescita erano sbagliate.
E questo va bene!
La capacità di adattarti è la chiave del successo, sia per le startup che per le carriere.
Ad esempio, quando iniziamo a lavorare ci convinciamo che le competenze tecniche siano tutto, per cui continuiamo a fare corsi per acquisire le capacità analitiche di Tableau, SQL oppure ogni mese partecipiamo a meetup o incontri per imparare a usare i canali di paid media nel modo più efficace possibile.
Siamo sicuri saranno questi i temi che ci faranno avanzare nella nostra carriera.
Tuttavia poi scopriamo che la comunicazione e la capacità di lavorare in team sono skills molto più critiche per avere un impatto reale. Spoiler: servono entrambe :)
Oppure, potremmo pensare che lavorare a un progetto sia la nostra priorità, ma solo anni dopo ci accorgiamo che è la rete di relazioni che abbiamo creato all’interno dell’azienda grazie a quel progetto quello che ci ha fatto davvero crescere.
Nelle startup, un classico esempio di adattamento è il pivot di prodotto: un team potrebbe iniziare a sviluppare una piattaforma per la gestione dei progetti e scoprire che i clienti trovano più utile solo un suo sotto-aspetto, come il tracciamento del tempo. Spostare l’intero focus su quella funzionalità può fare la differenza tra fallimento e successo e anche qui quello che conta non è solo la capacità tecnica di sviluppare la nuova idea ma di avere tutto il team con te quando la porti avanti.

2. Il Pivot
Anche quando ci sentiamo che serve prendere una decisione e cambiare direzione, che sia la startup o la nostra carriera, non serve che questa sia drastica.
Può essere il risultato di un processo e potreste metterci del tempo affinché ciò succeda.
Se chiedete al founder di una startup come ha fatto pivot, difficile che vi risponda confermandovi sia una decisione presa dall’oggi al domani.
Anzi, spesso il “prodotto precedente” rimane attivo per evitare di perdere i clienti esistenti e assicurandosi così che la transizione sia smooth. Quindi, il pivot viene spesso comunicato postumo e solo se il nuovo prodotto è vincente :)
La stessa cosa dovrebbe succedere se il pivot riguarda la vostra carriera: difficile decidere su due piedi quale sia la nuova strada da prendere senza studiare, ricercare, raccogliere pareri e testarla. Quindi connettetevi con le persone che vedete aver preso quella strada che vi sta incuriosendo, preparatevi ed elencate i vostri dubbi, domandatevi se avete le skills giuste per quella nuova strada o sia necessario acquisirle.
Inoltre quali sono quegli aspetti del ruolo attuale che amate e vorreste continuare a fare?
Iniziamo a capire quali skills abbiamo e dove sono i nostri gap per capire come colmarli, solo grazie a questo assessment potremo capire se quel pivot sia giusto oppure troppo azzardato. Sicuramente dobbiamo affinare le nostre capacità di benchmark analysis: sia che si tratti di lavoro a partita IVA che da dipendente studiamo le ricerche per posizioni simili e capiamo responsabilità e skills necessarie.
Ricordiamoci infine che non è mai troppo tardi per:
a) tornare a percorrere la strada precedente
b) fare un altro pivot se scopriamo finché esploriamo la nuova strada che ce n’è un’altra lì vicino che ci piace molto di più
3. Le persone giuste non sono sempre quelle che ti aspetti
Immagina di essere una startup che cerca fondi.
Hai identificato un fondo o un investitore specifico, con la convinzione sia la scelta perfetta per aiutarti a crescere.
Quanti di noi che hanno lavorato o lavorano a un’idea imprenditoriale sognano di ricevere €€ da fondi americani super famosi come Sequoia, Accel ecc.?
Poi chiudi il deal e ti accorgi che la loro visione non è allineata alla tua, o peggio, che non condividono il tuo entusiasmo o non capiscono proprio il progetto.
Lo stesso accade nella carriera professionale.
Spesso ci convinciamo che lavorare per un grande brand o sotto un manager che ha fatto certe esperienza professionali ci aiuterà ad aprire tutte le porte.
Ma una volta dentro, ti rendi conto l’azienda, nonostante il grande nome non è il luogo giusto per i tuoi obiettivi di crescita perché è troppo lenta, troppo burocratica, la cultura non rispecchia i tuoi valori.
Perché un manager potrebbe non essere di supporto? Ecco alcuni motivi:
Mancanza di tempo o attenzione: il manager potrebbe essere troppo occupato con le proprie responsabilità per dedicare tempo alla tua crescita.
Visione divergente: i suoi valori e obiettivi potrebbero non essere allineati con i tuoi
Stile di leadership inefficace: un approccio troppo autoritario o politico o non in linea con il tuo modo di comportarti potrebbe ostacolare il tuo sviluppo.
Mancanza di empatia: un manager che non cerca di comprendere le tue sfide o ambizioni non può offrire il supporto di cui hai bisogno.
Conflitti interni: dinamiche aziendali complesse o tensioni tra team possono influire negativamente sul rapporto con il tuo manager.
La lezione? Le persone e i contesti che ti supportano davvero possono essere molto diversi da quelli che immagini inizialmente.
Ecco perché ancora una volta è importante imparare a capire e definire bene le aspettative che hai per le persone: è più difficile perdonare le persone che mi hanno deluso rispetto a ringraziare quelle che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono.
4. Il percorso conta più del risultato
Nelle startup, è facile ossessionarsi con lo sblocco del round successivo: dal seed round al Series A, dal Series A al Series B, con livelli €€ e ambizioni sempre più alte.
Tuttavia, bruciare le tappe troppo velocemente, quando founder, prodotto e team non sono pronti può portare a gravi conseguenze: un’espansione non sostenibile, un modello di business poco definito e un prodotto non in linea con le premesse che fa perdere i clienti, problemi di cash flow o difficoltà nel mantenere una cultura aziendale solida.
Anche il valore economico di un round, spesso considerato un segno di successo, non è tutto. Ad esempio, raccogliere $2M in un seed round può sembrare un traguardo importante, ma se il team non è pronto per gestire quelle risorse o se i fondi vengono spesi male, il successo finanziario iniziale può rapidamente trasformarsi in una crisi. Lo stesso vale per un round Series A o B da 10 o $ 20M: senza una strategia chiara e basi solide, il denaro non basta a garantire il successo.
Anche nella carriera succede qualcosa di simile.
Puntare solo a “sbloccare livelli” (“diventare Head”, “diventare VP”) può farti perdere di vista la cosa più importante: crescere veramente.
Inoltre non è così scontato sbloccare livelli in organizzazioni dalle dimensioni diverse (es. agenzia o startup o scale up o corporate o consulenza) e in settori diversi (se non hai mai lavorato in un certo settore è più difficile crescere perché spesso è necessario apprendere delle skills ad hoc).
Come nelle startup potremmo essere tentati di accettare un lavoro per lo stipendio più alto, ma trascurare aspetti fondamentali come l’allineamento con i tuoi obiettivi o la qualità dell’ambiente lavorativo. Guadagnare 100.000 euro all’anno può sembrare il sogno, ma se il lavoro ti stressa al punto da compromettere la tua salute o non ti permette di crescere, il costo reale potrebbe superare il beneficio economico.
Accelerare troppo in un percorso professionale senza costruire basi solide può lasciarci impreparati davanti a sfide più grandi di noi e, a lungo termine, compromettere la soddisfazione professionale fino a farci odiare quella carriera che abbiamo sudato tanto per costruire.

5. Il CV come il Pitch Deck
Se hai letto fino a qui è arrivato il momento di guardare il tuo cv: è quello lo strumento che finora è ancora il più utilizzato e richiesto quando si cerca un nuovo lavoro.
Tuttavia vorrei invitarti a guardarlo come un pitch deck: com’è composta la soluzione, il modello di business, la visione di crescita e il mercato di riferimento?
Questi sono gli elementi principali a cui pensa chi lancia una startup e dato che c’è sempre una storia da raccontare pensarti come una nuova startup da lanciare potrebbe essere un buon esercizio, non credi?
Ricordati inoltre che il pitch dovrebbe essere diverso a seconda di chi ti trovi davanti: sono fondi generalisti o verticali?
Sono focalizzati su un settore e su un tipo di modello di business?
Quando mi chiedono qual è il template di pitch da considerare per fare il proprio non ho mai dubbi: quello di Sequoia.
Oltre a raccontare bene la tua storia come si fa per un’idea in un pitch ricordati di:
Capire il tuo matching: inserisci keywords e i tuoi successi passati
Fai vedere i numeri: i numeri contano come nelle startup :)
Cerca uno stile chiaro e coinciso: i pitch non son mai oltre le 10 slide, per cui anche un cv non dovrebbe mai essere oltre le due pagine.
Ti è piaciuta questa newsletter?
Ti ritrovi in questa situazione?
Lasciami un tuo commento, per me è molto importante sapere che ne pensi, se non trovi le parole un cuore va benissimo :)
✍️ Tutte le startup che assumono in Italia questa settimana
🥰 torniamo alle vecchie abitudini ma ti lascio solo i link delle realtà che conosco :)
🔗 Corporate Innovation Manager in Startupbootcamp a Milano
🔗 Senior Partnership Manager in Connect & PagoPA in Satispay a Milano
🔗 Marketing & Growth Lead Italy in Glovo a Milano
Per ora è tutto, questo 2025 è iniziato meglio di come è finito il 2024, speriamo resista.
Nel frattempo, se vi interessa saperne di più su uno dei punti che ho inserito in questa newsletter, scrivetemi! Potrei aprire un mini percorso di Growth Coaching e nel caso succedesse avrei posto solo per un paio di persone.
Ovviamente questo è un test, per cui scrivetemi se vi interessa.
Ci risentiamo a fine mese!
Alessia
Sono in piena fase di costruzione della mia carriera (da freelance), questa newsletter per molti versi è stata illuminante! Grazie
Complimenti per questo numero della newsletter, ho apprezzato tantissimo il parallelismo tra carriera e startup, devo dire che vedendola dalla prospettiva da te proposta, ne ho tratto diversi spunti interessanti. Essenso all'inizio del mio percorso lavorativo mi interrrogo spesso sull'approccio che dovrei avere per crescere come professionista, vedere il percorso come quello di una starup mi da una prospettiva più pratica per visualizzare la mia carriera, grazie!